sabato 15 dicembre 2007

Mal di stomaco

Ho fatto qualche ricerca, al solito non resta che approfondire e verificare(roba da nulla, no?)...
All'interno del libro "Nickel and Its Surprising Impact in Nature", Volume 2
Editor(s): Astrid Sigel, Helmut Sigel, Roland K. O. Sigel
c'è un capitolo dal titolo "The Role of Nickel in Environmental Adaptation of the Gastric Pathogen Helicobacter pylori"
Authors: Florian D. Ernst, Arnoud H. M. van Vliet, Manfred Kist, Johannes G. Kusters, Stefan Bereswill
che ho trovato sul sito
http://www3.interscience.wiley.com/cgi-bin/summary/114128704/SUMMARY
Potete leggere voi stessi l'abstract, o parlarne al vostro medico, comunque il senso è che esiste un batterio, chiamato Helicobacter pylori, che si trova nel tratto iniziale dell'apparato digerente. Questo microrganismo è particolarmente resistente, tanto da poter vivere in un ambiente estremamente acido come quello gastrico e dell'inizio del duodeno. Sembra che tale resistenza tale batterio la debba ad alcuni enzimi che usano il nichel come cofattore, quindi gli autori di tale capitolo pensano che una delle possibili cure per la gastrite procurata da Helicobacter sia intervenire sull'assunzione del nichel e sugli enzimi che lo utilizzano, oltre che con la vaccinazione.
Un altro articolo, HELICOBACTER PYLORI NICKEL BINDING PROTEIN , di PLAUT, Andrew, G. GILBERT-ROTHSTEIN, Joanne, V. WRIGHT, Andrew pubblicato il 14.12.1995, quindi più di dieci anni fa, dimostra la scoperta di una proteina (e del suo DNA) capace di legare il nichel e di bloccare la sintesi delle ureasi, altri enzimi in cui si trova il nichel.
http://www.wipo.int/pctdb/en/wo.jsp?wo=1995033767
Altro contributo in tal senso proviene da http://users.unimi.it/~dmora/materiali/Lezione5.PDF,
in cui si afferma che le ureasi (hanno bisogno del Ni per essere attive) sono degli enzimi importanti per Helicobacter, in quanto gli permettono di far diventare il contenuto dello stomaco meno acido.
Ed esistono altri metallo-enzimi noti per contenere Ni : Methyl-CoM reduttasi, hydrogenase, superossido dismutase, monossido di carbonio deidrogenasi e acetil coenzima A sintetasi.

E' quindi una possibilità (vedi fonti sopra citate) che il nichel assunto nella dieta possa provocare mal di stomaco a causa del metabolismo dell'Helicobacter, che ne ha bisogno per sopravvivere.

Grazie dei contributi!

E' proprio questo lo spirito di questo blog: creare un luogo dove si possono scambiare le proprie esperienze, senza disperdersi nel cercare qua e là nel web. Purtroppo, e questo è il motivo principe, per cui ho creato questo blog, delle allergie in generale e di questa in particolare se ne sa ancora molto poco: è per questo che il vostro contributo è fondamentale per poter conoscere meglio questa malattia. Chiedo scusa a quanti, all'inizio hanno dovuto combattere con la registrazione, non era mia intenzione farvi perdere tempo... ora non è più necessaria, potete lasciare un commento senza registrarvi, oppure farlo, dipende da voi. Al limite, firmate in calce al vostro contributo con un nick in modo da poter rendere più agevole riferirsi a ciò che avete detto. Per esempio, volevo ulteriori informazioni da chi ha scritto che questa è la seconda dieta che sta seguendo, in cui gli alimenti che nella prima non poteva mangiare ora sono permessi e viceversa.
Per quanto mi riguarda, sto continuando a studiare, su vari fronti:
1) sembra che vi siano delle proteine (che legano il nichel) coinvolte nella reazione allergica, e sto cercando di capire quali sono e in che modo agiscano
2) avere una lista completa degli alimenti più ricchi in nichel (ad es. le cipolle lo sono, ma porro e scalogno?), eventualmente trovando un test -più o meno casalingo- per la determinazione del nichel negli alimenti
3) l'allergia da nichel è o no un'allergia mediata dagli anticorpi? Cioè, quando vi è stata diagnosticata l'allergia da nichel, nelle vostre analisi il valore delle IgE era alterato?
Come vedete, non sto ferma. E aspetto, oltre al contributo di chi soffre di questa patologia (beninteso, ce ne sono di più gravi, ma questa è un pò uno strazio), anche il contributo di allergologi, immunologi, chimici alimentari e chiunque altro possa avere cognizioni sull'argomento, anche solo per indirizzarmi verso testi o ricerche di cui è a conoscenza.
Vi prego: condividere il proprio sapere con gli altri è alla base della scienza.

venerdì 7 dicembre 2007

La dieta per allergia al nichel

Tra le sostanze presenti come residui negli alimenti o presenti in minima quantità, il nichel è attualmente quella che evidenzia maggior rischio di provocare allergia. L'allergia al nichel (nichel solfato) è più da contatto che alimentare, anche se l'aspetto alimentare non va trascurato per lo scatenamento o l'aggravamento della sintomatologia. É sempre necessario utilizzare per la cottura dei cibi solo pentole di alluminio, vetro, o teflon, escludendo l'acciaio.

In presenza di manifestazioni cutanee sono da evitare i seguenti alimenti:
- cibi in scatola e cibi cotti in pentole di acciaio inossidabile
- asparagi, funghi, cipolle, spinaci, pomodori, lattuga, carote, legumi (ceci, fagioli,fave, lenticchie, piselli, soia, arachidi)
- farina integrale, farina di mais, riso, avena
- pere, nocciole
- the, cacao
- margarina
- lievito artificiale


sono consentiti in piccola quantità:
- cavolfiore, cavolo, cetrioli
- riso brillato, farina 00
- frutta fresca (eccetto le pere)
- marmellata (purché fatta in casa e cotta in pentole di alluminio)
- caffè
- olio di oliva


sono consentiti:
- tutte le carni
- pesce (eccetto le aringhe e ostriche)
- uova
- latte e derivati (burro, formaggi, yogurt)
- una patata di media grandezza al giorno.


In fase di remissione clinica è possibile somministrare quasi tutti gli alimenti, escludendo:
- pere, mais, spinaci, pomodori.

Questo testo è estrapolato dal sito dell'ASL di Cremona:
http://www.aslcremona.it/html/cartaservizi/prevmed/menu/diete.htm#nichel

giovedì 6 dicembre 2007

Il mais

Il mais, o granoturco, contiene 0.4 mg/kg di nichel. Quindi, per chi è allergico o intollerante, sono da evitare tutti i prodotti che da esso derivano: la polenta(farina di mais), l'amido di mais, utilizzato come addensante in moltissimi prodotti industriali (merendine, minestre) e l'olio di mais.
Molti prodotti riportano nell'etichetta la dicitura olii vegetali o grassi vegetali: olii o grassi vegetali in generale, senza specificare se si tratta, per esempio, di olio di mais o di arachide (altro seme contenente nichel). Il mais può essere contenuto nella margarina che si ottiene da una miscela di oli vegetali (nuovamente non meglio specificati) riscaldati a 180° ai quali viene insufflato idrogeno gassoso: inoltre questa reazione viene favorita da piccole quantità di metalli catalizzanti (nichel, palladio…). Stessa storia per la dicitura, nel contenuto degli alimenti, di olii o grassi idrogenati.