giovedì 20 agosto 2015

La punta dell'iceberg...

Perchè molti medici non riconoscono nemmeno l'esistenza dell'allergia sistemica da nichel?
Perchè molti alimenti pur non essendo ricchi in nichel vengono eliminati dalla lista degli alimenti data ad un allergico al nichel?
Perchè è così difficile tenere sotto controllo l'allergia al nichel?
Perchè la sintomatologia presente nell'allergia la nichel è così diversa da soggetto a soggetto?

Perchè il nichel è la punta di un iceberg, si mostra dopo che si sono verificati, in modo più o meno asintomatico o più o meno riconoscibile, molti altri passaggi.

Le cause per cui si verifica l'accumulo e la sintomatologia da nichel possono quindi essere molte e differenti da un individuo all'altro. Alcuni se la "cavano" facendo una dieta a basso contenuto di nichel, per molti altri è necessaria un'approfondita indagine che richieda competenza da parte del professionista e pazienza da parte di chi ne è affetto.

domenica 22 marzo 2015

Quanto tempo è passato...

...ma quante cose sono successe!!!
Non so quanti di voi mi seguivano saranno ancora qui... mi sembra di lanciare un messaggio in una bottiglia ed affidarlo al mare...
Comunque, per quelli che ancora potrebbero essere allertati in qualche modo da questo nuovo messaggio, ecco quello che non vi ho mai detto più alcune novità:
1- sono laureata in Biologia
2- lavoro come nutrizionista
3- sono iscritta a Medicina
4- ho continuato e continuo ad approfondire i miei studi sull'alimentazione e le patologie
5- sono due mesi che non ho più manifestazioni allergiche da nichel... ma questo non lo dite a nessuno, per scaramanzia ;) .

Detto ciò, come ho fatto a liberarmi di questa piaga?
Di preciso non lo so, ho cambiato (ancora una volta!) alimentazione per altri motivi e mi sono ritrovata a non avere più manifestazioni allergiche.
Ho cambiato alimentazione perchè, e lo sa bene chi fa la dieta di eliminazione da nichel, alla fine avevo eliminato molti cibi (molte verdure, legumi, molti tipi di frutta e la frutta a guscio... no, la cioccolata non la ritengo indispensabile!!!) che sono il meglio del meglio per non incorrere in altri problemi su un più lungo periodo.
È stato un percorso lungo, iniziato più di un anno fa.
Ve lo riassumo per punti (che oggi a quanto pare mi piacciono molto):
1- non più acqua del rubinetto, specie di prima mattina
- e dopo un mese ho ricominciato a mangiare pomodori freschi e passati in vetro,
- e dopo due ho cominciato ad integrare altra verdura (stando però sempre attenta a non mettere troppi cibi ricchi di Ni nella stessa giornata)
2- ho cominciato ad assumere un pò di antiossidanti in più, quindi, oltre che sotto forma di cibi (verdura e frutta) anche sotto forma di integratori
3-  ho ricominciato a mangiare legumi (piselli, quelli a più basso contenuto di Ni, lasciati a lungo a bagno) abbinando, durante il pasto, la vitamina C
4- ho cominciato a mangiare 2 noci del Brasile al giorno (perchè le più ricche in selenio e le più povere in Ni)
5- ho cominciato a sostituire la pasta (il pane l'ho solo limitato perchè ne vado pazza) con cereali in chicco di altro tipo (farro, orzo, grano saraceno, miglio) cercando di ruotarli (e di preferire quelli senza glutine...il perchè esiste, ma sarebbe molto molto lungo spiegarlo qui)
6- ho eliminato i formaggi (il latte già non lo bevevo, mi ha sempre dato un pò fastidio) -e ora quasi piango quando vedo il gorgonzola...-
7- mangio più pesce (prima quasi nulla non è che mi piaccia tanto)
8- ho cominciato a bere il kefir d'acqua
9- nessuna restrizione calorica

Risultati:
- niente più prurito, pelle che scotta, ponfi, ecc ecc
- miglioramenti sul versante gastro intestinale
- non più insonnia o difficoltà ad addormentarmi
- mi sto "asciugando", termine poco tecnico ma che rende l'idea, in modo lento ma continuativo

Ora, se in questi anni di silenzio ho imparato qualcosa è che non esiste nulla di valido per tutti, nemmeno se il protocollo è stato sperimentato su tante tante persone per molto tempo. Quindi quello che ho appena scritto ha il valore di un semplice resoconto di ciò che ho fatto e di quello che ho notato su di me.

Quanti vorranno avere qualche informazione in più possono trovarmi mediante:
mail emmspirito@gmail.com
FB https://www.facebook.com/nonsolopeso
blog http://nonsolopeso.blogspot.it

venerdì 6 marzo 2009

La querelle sulle amalgame dentali

Prima di inserire il “capitolo 2” di ricette voglio riportare, almeno in parte, un interessante intervento che stato inserito da LS:
“…Tutti gli studi della fondazione AMICA riguardo i metalli pesanti … hanno dimostrato come la presenza di metalli odontoiatrici ( amalgame, otturazioni, apparecchi, brackets, retainers ecc... ) portino molto spesso il sistema immunitario ad una sensibilità linfocitaria che si riscontra nel 100% dei casi al Ni che è il più allergenico, ma è anche quello verso cui si ri-acquista più velocemente tolleranza rimuovendo la fonte e praticando una dieta nichel-free, ma anche a Ti, Pd, Au ecc... Hanno studiato moltissimi casi e tutti i casi trattati con rimozione del metallo odontoiatrico nei 6-12 mesi successivi (accompagnati da una dieta Ni-free nel caso del nichel ) hanno riacquistato la piena tolleranza.” Dunque, per persone che non presentano allergia cutanea al Ni, esiste “l'LTT MELISA test che purtroppo si può fare solo mandando i campioni a Brema e costa sui 500 euro. Tale test dagli studi che mi sono letto Io avevo un retainer fisso di Ni-Ti, e la mia allergia al Ni non è dermatologica, non riscontrabile con patch test, ma mi crea una specie di reazione lichenoide/infiammazione alla faringe, ho rimosso il metallo e sto facendo la dieta e sto migliorando”.
Gli faccio i migliori auguri.
Ero già a conoscenza di queste notizie, ma non le ho riportate prima perché sull’argomento è in atto una diatriba senza fine, cominciata nel 1850 e non ancora risolta. Debitamente stimolata dal suo intervento ho deciso comunque di riportare qualche url perché possiate farvi un’idea in merito. e preciso che non è mia intenzione però discutere in questo blog di questo argomento in particolare, poiché la reale o presunta allergenicità o tossicità delle amalgame dentali è un argomento che non interessa soltanto gli allergici al Ni, ma praticamente tutti. Non possiedo la competenza necessaria a discutere di odontoiatria, né mi interessa averla, per cui demando la discussione sull’argomento a siti di odontoiatria e simili.
Sul sito di medicina dica33 trovate la presentazione della querelle e la bibliografia inerente:
http://www.dica33.it/argomenti/odontoiatria/amalgama.asp
http://www.dica33.it/argomenti/odontoiatria/mercurio.asp
Il decreto di Sirchia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 09-11-2001
DECRETO 10 ottobre 2001
Divieto di utilizzazione, importazione e immissione in commercio, sul territorio italiano degli amalgami dentali non preparati sotto forma di capsule predosate e precauzioni ed avvertenze da riferire nelle istruzioni per l'uso degli amalgami dentali posti in commercio in Italia.
Il cui testo lo potrete trovare su:
http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/261/11.htm
E ancora, il link per il MELISA test:
http://www.melisa.org/index.php
E link di medicina alternativa:
Associazione Internazionale odontoiatria biologica:
http://www.aiob.it/amalgama_mercurio/danni_amalgama.htm
Fondazione AMICA (Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale): http://www.infoamica.it/default.asp
Associazione per pazienti con amalgama:
http://www.arrotino.it/clienti/acerra/info.htm

giovedì 26 febbraio 2009

Ricette nichel-free!!! capitolo1

A quanti di voi mi hanno scritto e a quelli che verranno richiamati qui dal profumo, ecco le prime ricette che ho elaborato per me stessa e che mi hanno permesso di star meglio.
La cucina mediterranea utilizza molto il pomodoro, che serve anche per legare gli ingredienti che compongono le varie pietanze. Ma per noi allergici al Ni, i pomodori sono proibiti. Per questo molte di queste ricette contengono la besciamelle o la panna, poiché servono per unire gli ingredienti.
Per rendere queste ricette meno caloriche (anche se non è dimagrire il fine ultimo di questo blog, lo è sicuramente mantenersi in buona salute) potete provare a fare la besciamelle – altrimenti leggere l’articolo precedente- da voi con il latte scremato e aggiungendovi meno burro che potete, ma mai, categoricamente mai, margarina (vedi articolo sul mais e gli olii vegetali).


PASTA DI PANE E AFFINI SENZA LIEVITO.
All’inizio della mia dieta senza nichel, non mangiavo neanche il pane, a causa dei lieviti che vi sono contenuti (se una cosa va fatta, è meglio farla bene!!!). Quindi agli inizi sarebbe preferibile non mangiare nemmeno il pane. Potete mangiare delle vere piadine, fatte con farina di grano 00, strutto per i puristi o olio d’oliva per i salutisti, sale e bicarbonato di sodio. Queste ricette vanno bene anche per le persone allergiche al lievito, per cui…
Però…dopo uno o due mesi ho ricominciato a mangiare il pane (farina 00, sale e olio d’oliva) che normalmente compro sempre dallo stesso panettiere. Visto che non mi dà fastidio, chiedo la stessa pasta per fare anche torte rustiche.

PIADINE.
Le potete comprare già fatte, o farle da voi, conservandole in frigo per qualche giorno: la cosa più importante per farle è una buona padella antiaderente, come quella per le crepes.
Dunque, in una scodella aggiungere acqua, farina, sale e olio fino ad ottenere una specie di cremina. Poi si aggiunge il bicarbonato. Sulla padella ben calda si mette qualche cucchiaio della pastella, facendo in modo che sia uniforme e sottile. Si fa cuocere prima su di un lato e poi dall’altro.

PASTA PER TORTE RUSTICHE SENZA LIEVITO.
300 farina
acqua quanto basta
2 cucchiai di olio di oliva
sale
Sul tavolo si mette la farina a fontana (se avete l’impastatrice, tanto meglio, fortunati mortali!), si aggiunge nel centro l’olio, un bel pizzico di sale e l’acqua, un po’ alla volta. si impasta quindi tutto molto bene e si stende. Questa pasta va stesa sottile, perché non avendo lievito, non cresce.
Può essere utilizzata anche per fare il vero strudel.

PASTA PER CROSTATE SENZA LIEVITO E SENZA UOVA.
Con lo stesso sistema faccio una pasta per sostituire la pasta frolla.
Impasto 300 farina, 100-120 gr di zucchero, una noce di burro e un pizzico di sale con tanto latte quanto ne assorbe. Aggiungo un po’ di bicarbonato, impasto bene e poi la stendo.
Con questa pasta si possono fare anche dei biscotti, ma bisogna che siano sottili e si facciano cuocere lentamente, massimo a 120°, altrimenti saranno molto duri e bruciati.
Ma le crostate sono meglio, no?

RIPIENO DI MELE: per crostate e strudel.
4-5 mele renette o annurche, o tre mele grandi (preferisco le rosse), sbucciate e tagliate a pezzetti.
Zucchero di canna a pioggia
Rhum, 1 bicchierino
NON dico NON aggiungete noci e nocciole, mandorle e uvetta! Potete, se vi piacciono, aggiungervi canditi d’arancia e di cedro e pinoli (che dovrebbero avere un minore contenuto di Ni rispetto ai semi delle Angiosperme: io li mangio senza problemi, e voi? fatemi sapere).

Utilizzate la simil pasta frolla, stendetela, riempitela con il composto di mele, sia che facciate una crostata o lo strudel. E infornate in forno caldo a 150° .

MARMELLATA DI ARANCE
È meglio, vi hanno detto, non mangiare la marmellata?
Dipende. Se gli ingredienti sono solo zucchero e un tipo di frutta che potete mangiare, perché no?
Attenzione però alle pentole.
Mettere le arance intere, dopo averle ben lavate, sommerse in acqua per 24 ore.
Toglierle dall’acqua e trasferirle in una pentola dove si faranno bollire per 2 ore.
Lasciarle nell’acqua dove sono state bollite per altre 24 ore.
Prenderle, finalmente!, e tagliarle a pezzi senza eliminare le bucce, togliendo solo i semi e le parti dure. Pesarle e aggiungere 600 gr di zucchero per ogni chilo (ma anche meno, se vi piace meno dolce), 2 mele a pezzi con la buccia (eliminare il torsolo!) e fare bollire massimo mezz’ora.
Invasare in vasi piccoli, chiuderli e farli bollire in una grande pentola, separati tra loro da canovacci, in modo che non urtino, per almeno 20 min.
Toglierli dall’acqua solo quando questa ha raggiunto la temp ambiente e non prima altrimenti il vetro si incrina. Etichettarli con la data di confezionamento.
Bollire i vasetti di marmellata serve ad eliminare i germi che sono entrati nei vasetti mentre vengono riempiti, ed è fondamentale per la conservazione.

sabato 21 febbraio 2009

Chi non muore...

si rivede! Come potete vedere, è più di un anno che non aggiorno questo blog.
Purtroppo. Questo è dovuto a vari motivi: impegni lavorativi e personali e, ancora purtroppo, la difficile reperibilità di fonti scientifiche sull'argomento. Esistono, ma non si trovano in rete. Su Pubmed esiste solo, al limite, l'abstract di articoli pubblicati su riviste scientifiche molto settoriali: se fossero su Nature o su Cell, vi sarebbero meno problemi nel reperirle.
Se qualcuno di voi avesse qualche articolo (di solito sono in inglese, formato pdf) e volesse inviarmelo, mi impegno a leggerlo e a riferirvi.
Chiedo quindi scusa a chi mi ha scritto ed ha atteso tempi biblici per una risposta, ma la mancanza di tempo e di fonti ha giocato contro.
Ma posso dirvi qualcosa di nuovo, basandomi sulla mia personale esperienza: certo mutamenti della situazione non accadono velocemente, ma... buone notizie!
Seguendo una rigida disciplina alimentare sono nettamente migliorata e mi auguro che il metodo che ho usato, basato su un minimo di scientificità, possa portare anche a voi dei miglioramenti a lungo termine.
Dunque, basta ciance: non esistono miracoli, solo tanta pazienza e niente sgarri!!!
Per un anno mi sono astenuta da qualsiasi alimento potesse contenere nichel, anche se lo sospettavo soltanto.
1.bandito ogni prodotto da forno in cui non è specificato il tipo di olio (la dicitura olii vegetali non specifica se c'è olio di arachide o di mais, che contengono Ni)
2.bandite salse e salsette, panna, besciamelle preconfezionate: molto spesso per aumentarne la cremosità viene utilizzata come addensante la farina di mais (sulla qualità del prodotto nulla da dire, solo che per noi non va bene!): ad esempio, io ho trovato una besciamelle pronta in cui l'addensante usato è la farina di tapioca (usata senza problemi!).
3. non ho mangiato mai pomodori, mai cipolle (sostituite con lo scalogno), mai broccoli, mai spinaci (sostituiti dalle bietole)
4. anche a rischio di fare brutte figure, prima di andare a cena da amici, li ho informati del mio problema oppure, una volta lì ho chiesto la esatta composizione dei piatti e rinunciato se non adatti (ad esempio, se il primo è tagliatelle al ragù, ho pregato di averle non condite, poi ci ho messo un filo d'olio o un pò di burro e parmigiano)
5.in rosticceria (ebbene sì, è la mia debolezza!): ho sempre domandato quale fosse l'olio utilizzato, chiesto la composizione degli arancini di riso, ecc ecc e se non erano conformi alla mia allergia, ho ringraziato e sono andata via a mani vuote
6.panificio: solo pane con farina 00, olio d'oliva e basta
7.alcool: nessun tipo, tranne il rum, perchè fatto con lo zucchero di canna (se li trovate potete consumare sidro e pomme, perchè fatti con le mele)
8.dolci: nessun dolce, neanche i biscotti. Dolci e creme contengono uova, che contengono Ni. Per i gelati, vanno bene per gli stessi motivi quelli artigianali e fatti con la frutta giusta (comunque domandate quale addensante viene usato: molto spesso è l'ubiquitaria farina di mais). L'unico dolce che conosco fatto senza uova è la panna cotta, ma poi viene servita con i frutti di bosco o il cioccolato...
9.aceto di vino sostituito dall'aceto di mele (etichetta: nessun altro ingrediente che le mele!) o dal succo di limone
10.,...n. potrei continuare all'infinito (non trovo il simbolo sulla tastiera), ma...parola d'ordine:
DOMANDARE E DESISTERE.
Per un anno ho domandato e rinunciato se non era il caso, ho spulciato etichette e nel dubbio ho lasciato perdere, ma non ho più avuto bolle, ponfi, brufoli sotto pelle e quant'altro, ed oggi mi posso concedere pomodori freschi, un alito di maionese, i chewing gum e qualche caramella senza stare più attenta all'etichetta. Non ho utilizzato vaccini, nè altri tipi di terapie: solo astensione dai cibi che contengono o potrebbero contenere Ni.
Non posso esserne certa, ma credo che molti non riescano a debellare questa intolleranza a causa del nichel nascosto nei cibi, cioè al di là della lista, di già molto lunga, di cibi noti per contenere Ni, ve ne sono altri che lo contengono, anche se in minime proporzioni, perchè composti ... va be' avete capito!
quindi nessun miracolo, solo molta forza di volontà e molta attenzione nell'acquisto alle etichette!!!
Per contro, ho avuto la pazienza di inventarmi delle ricette niente male, ovviamente nichel-free, per consolarmi (abbondantemente, devo dire!) che, giuro!, inserirò prossimamente sul blog!

sabato 26 gennaio 2008

Quali alimenti? Cercando di fare chiarezza...

Facendo un po’ di ricerche sulle diete senza nichel (o meglio, povere di nichel) sui vari siti delle ASL e di medicina, ho notato che non sempre sono riportati gli stessi alimenti, per cui ho cercato di fare un po’ d’ordine, menzionandoli tutti in ordine alfabetico e assegnando a ciascuno un numero di + (vi ricorda nulla?) proporzionale alla frequenza con cui li ho trovati nelle fonti che ho consultato. Dove possibile ho riportato anche la concentrazione di nichel per kg di alimento, ma bisogna tener presente che la quantità di nichel presente nei vegetali dipende anche dal terreno in cui essi vengono coltivati, oltre -e sicuramente- dal metabolismo del vegetale stesso. Questa prima distinzione, quindi, lo ripeto, non è stilata in base alla concentrazione di nichel negli alimenti, ma alla frequenza con cui sono menzionati. Inoltre, come saprete, vi sono alimenti che in una dieta a basso contenuto in Ni vengono assolutamente sconsigliati, altri di cui se ne consiglia il consumo in modo limitato. Questi ultimi li ho contrassegnati con un asterisco. Comunque, in un prossimo post vi dirò come mi sono regolata personalmente.
agrumi +
albicocche ++
ananas +++
arachidi (o noccioline) 2.9 mg/kg +++++
aringhe +++++
asparagi 0.4 mg/kg +++++
avena (risulta uno dei cereali che ne contiene in misura maggiore) +++++
barbabietola rossa, +
birra +++++
broccoli* 0.03 mg/kg +++
cacao 10 mg/kg +++++
caffè +++
carota* 0.04- 0,10 mg/kg +++++
cavoli 0.03 - 1 mg/kg +++++
cetriolo +
cibi in scatola +++++
ciliege +
cipolla +++++
cozze ++
crescione+
fagioli 1.4 mg/kg +++++
farina di grano intero 0.2 mg/kg +++++
farina di mais 0,40 mg/kg
fichi ++
formaggi fermentanti+
frutta secca: Nocciole 1.5 mg/kg +++++
noci +
mandorle +
funghi* 0.02 mg/kg +++++ una fonte riporta specificamente i funghi prataioli
gamberi +
kiwi+
lamponi, +++
lenticchie 1.9 mg/kg +++++ sono le leguminose con il massimo contenuto di nichel.
lievito in polvere +++++
liquirizia 4.4 mg/kg +++++
lattuga 0.3 mg/kg +++++
mais o granoturco 0.4 mg/kg +++++
margarine e grassi vegetali (idrogenati o non) 0.2 - 4 mg/kg +++++
marmellata confezionate e gelatina (pectina in bustine) ++++
mele +
ostriche 0.6 mg/kg +++++
Patate *(se ne consiglia massimo una al giorno)+++++
pere sia fresche che cotte 0.1 mg/kg +++++
pesche +
piselli 0.3 mg/kg +++++
pomodori 0.09 mg/kg +++++
porro +
prezzemolo +
prugne, prugne (dott. Alberto Bollo, centro DRIA, Genova) +++++
rafano +
rabarbaro +++++
riso integrale +++
sedano +
senape +
soia +++
spinaci 0.2 mg/kg +++++
sgombro +++
the 0.03 – 7,30 mg/kg +++++
tonno +++
Uova di gallina* 0,3 - 0,03 mg/kg ++++
uva fresca e passa 0.1 mg/kg +++++
Vino 0.01 mg/kg +++++ (alcuni riportano solo il vino rosso)

sabato 15 dicembre 2007

Mal di stomaco

Ho fatto qualche ricerca, al solito non resta che approfondire e verificare(roba da nulla, no?)...
All'interno del libro "Nickel and Its Surprising Impact in Nature", Volume 2
Editor(s): Astrid Sigel, Helmut Sigel, Roland K. O. Sigel
c'è un capitolo dal titolo "The Role of Nickel in Environmental Adaptation of the Gastric Pathogen Helicobacter pylori"
Authors: Florian D. Ernst, Arnoud H. M. van Vliet, Manfred Kist, Johannes G. Kusters, Stefan Bereswill
che ho trovato sul sito
http://www3.interscience.wiley.com/cgi-bin/summary/114128704/SUMMARY
Potete leggere voi stessi l'abstract, o parlarne al vostro medico, comunque il senso è che esiste un batterio, chiamato Helicobacter pylori, che si trova nel tratto iniziale dell'apparato digerente. Questo microrganismo è particolarmente resistente, tanto da poter vivere in un ambiente estremamente acido come quello gastrico e dell'inizio del duodeno. Sembra che tale resistenza tale batterio la debba ad alcuni enzimi che usano il nichel come cofattore, quindi gli autori di tale capitolo pensano che una delle possibili cure per la gastrite procurata da Helicobacter sia intervenire sull'assunzione del nichel e sugli enzimi che lo utilizzano, oltre che con la vaccinazione.
Un altro articolo, HELICOBACTER PYLORI NICKEL BINDING PROTEIN , di PLAUT, Andrew, G. GILBERT-ROTHSTEIN, Joanne, V. WRIGHT, Andrew pubblicato il 14.12.1995, quindi più di dieci anni fa, dimostra la scoperta di una proteina (e del suo DNA) capace di legare il nichel e di bloccare la sintesi delle ureasi, altri enzimi in cui si trova il nichel.
http://www.wipo.int/pctdb/en/wo.jsp?wo=1995033767
Altro contributo in tal senso proviene da http://users.unimi.it/~dmora/materiali/Lezione5.PDF,
in cui si afferma che le ureasi (hanno bisogno del Ni per essere attive) sono degli enzimi importanti per Helicobacter, in quanto gli permettono di far diventare il contenuto dello stomaco meno acido.
Ed esistono altri metallo-enzimi noti per contenere Ni : Methyl-CoM reduttasi, hydrogenase, superossido dismutase, monossido di carbonio deidrogenasi e acetil coenzima A sintetasi.

E' quindi una possibilità (vedi fonti sopra citate) che il nichel assunto nella dieta possa provocare mal di stomaco a causa del metabolismo dell'Helicobacter, che ne ha bisogno per sopravvivere.